Disciplina fiscale enti sportivi dilettantistici

Disciplina fiscale degli enti sportivi dilettantisticiL’attività sportiva collettivamente esercitata a livello dilettantistico può essere giuridicamente inquadrata sia nell’ambito associativo che in quello societario. La scelta di adottare la forma societaria anziché quella associativa è in via preminente legata al diverso regime di responsabilità, soprattutto patrimoniale, al quale è soggetto l’organo che ha la gestione dell’ente. Infatti, se in ambito societario tale regime di responsabilità è limitato al patrimonio sociale come elemento standard, in quello associativo viene raggiunto esclusivamente per effetto del riconoscimento della personalità giuridica dell’ente. Tale requisito permette, infatti, di limitare al solo capitale vincolato il patrimonio aggredibile dai creditori sociali senza alcuna possibilità per gli stessi di soddisfare le loro pretese sul patrimonio personale di colui che ha agito in nome e per conto dell’ente come viene invece previsto per le associazioni non riconosciute. Qualora la scelta ricadesse sullo strumento societario, questa potrebbe essere costituita come società di capitali o società cooperativa senza scopo di lucro. Considerata la scarna normativa presente, la sua frammentarietà e la continua evoluzione di dottrina e giurisprudenza (avendo le stesse l’arduo compito di colmare il vuoto legislativo), nel presente lavoro si è scelto di trattare il tema delle associazioni sportive dilettantistiche, ed in via marginale lo strumento societario, alla luce delle principali disposizioni in materia:

– Art. 90, L. 27 dicembre 2002, n. 289

– D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, Titolo II, Capo III

– L. 16 dicembre 1991, n. 398

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